Le fotografie raccontano storie. La fotografia che vediamo qui ne racconta una che riguarda tutti noi, donne e uomini di cavalli, appassionati, addetti ai lavori, tecnici, dirigenti, atleti. Tutti.
E’ il giorno del matrimonio di Maria Sole Agnelli con Ranieri di Campello, il 7 settembre 1953 a Villar Perosa. Un momento privato, ovviamente, per quanto ‘privata’ possa essere considerata una cerimonia che – al di là del grande numero di invitati – riguarda due personaggi di tale calibro. Tuttavia per il mondo dello sport equestre in quel preciso momento il personaggio più in vista è certamente lui, Ranieri di Campello: come atleta in sella componente la squadra azzurra di completo alle Olimpiadi di Berlino 1936 e nel 1937 vincitore della Coppa delle Nazioni dell’allora Chio di Roma oltre che 2° nel Gran Premio del Chio di Aquisgrana (solo per dire tre dei suoi più prestigiosi risultati), ma poi soprattutto come guida della Fise nel ruolo di commissario nel 1943 prima del terribile 8 settembre, poi come reggente (1944), infine come presidente a partire dall’aprile del 1946 (lo sarà fino al 1959, anno della sua prematura morte).
Maria Sole Agnelli è per Ranieri di Campello la seconda moglie, mentre lui per lei è il primo marito. Un’unione di profondo amore, in cui vive anche una passione totalmente condivisa: quella per i cavalli e per lo sport equestre. Maria Sole, nonostante un cognome famoso e ‘pesante’ nella responsabilità richiesta a chiunque lo porti, è una donna riservata, discreta, equilibrata, molto poco incline all’apparire: ma nel suo cuore i sentimenti sono forti e potenti. E la passione per i cavalli e per lo sport equestre se possibile diviene ancor più intensa grazie alla condivisione con l’uomo amato, divenendo semplicemente una parte imprescindibile della sua vita.
Per questa ragione la foto che vediamo qui racconta una storia che riguarda tutti noi. Perché Ranieri di Campello è l’uomo che ricostruisce l’equitazione italiana dopo la disintegrazione avvenuta a causa della guerra, e in questa opera enorme e fondamentale Maria Sole Agnelli gli è stata compagna imprescindibile. Ovviamente l’esposizione formale è sempre stata quella di Ranieri nel suo ruolo ufficiale di rappresentate la Fise, ma è altrettanto ovvio che Maria Sole abbia contribuito in modo sostanziale a far nascere nella mente del marito e poi a determinare nelle sue… mani scelte, decisioni, orientamenti sullo sport equestre.
E quello che ha fatto Ranieri di Campello per lo sport equestre non solo italiano è di valore incalcolabile: conversione di un intero sistema organizzativo, amministrativo e dirigenziale da militare a civile; sviluppo delle scuole civili di equitazione; riorganizzazione dei due massimi appuntamenti agonistici d’Italia – i concorsi internazionali di salto ostacoli a Roma e di completo a Torino – dopo averne perorato la causa nel dicembre del 1946 al cospetto di un congresso della Fei i cui componenti vedevano il nostro Paese come l’Italia poteva essere vista (non bene, diciamo… ) in quel momento sulla scena internazionale; invenzione del Campionato Internazionale Juniores di salto ostacoli destinato a divenire il Campionato d’Europa juniores, promuovendone la prima edizione nel 1952 a Ostenda, in Belgio; fermo convincimento pubblicamente ribadito più volte del fatto che Germania e Giappone dopo la fine della guerra avrebbero dovuto essere reintegrate al più presto nella grande famiglia dello sport internazionale. Ma soprattutto realizzazione di quello che sarebbe divenuto il Centro Equestre Federale ai Pratoni del Vivaro, dopo averne acquistato i terreni in vista delle Olimpiadi di Roma 1960 per organizzarvi lì la gara a cinque cerchi di completo al termine della costruzione di strutture e impianti.
Maria Sole Agnelli è stata compagna e intima collaboratrice di Ranieri di Campello in tutto questo. E se tutto questo non fosse accaduto, chissà quale sarebbe stata la vita dello sport equestre italiano… Una vita che ci sarebbe stata comunque, in un modo o nell’altro, ma non possiamo sapere ‘quale’ modo. Quello che sappiamo invece di certo è che le pagine della nostra storia – sportiva, tecnica, agonistica, amministrativa, organizzativa… – sono state scritte così come tutti noi le abbiamo lette, le leggiamo e le leggeremo grazie a lui, Ranieri di Campello. E grazie a lei: Maria Sole Agnelli, la cui esistenza centenaria su questa Terra si è conclusa tre giorni fa, il 25 dicembre, il giorno di Natale. Quasi un segno…

























